Scavi di Griso-Laboccetta
Il Santuario Griso Laboccetta, che prende il nome dagli antichi proprietari dei terreni su cui sorgeva, è l’unica area sacra dell’antica Rhegion. Era anticamente compreso nello spazio oggi corrispondente a quattro isolati tra le vie Tripepi, Aschenez, Palamolla e XXIV Maggio. Alla fine del XIX secolo, i lavori di scavo nell'area Griso-Laboccetta, hanno restituito tra i pezzi archeologici più celebri esposti al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio. Già nel VI secolo a.C. è accertata la presenza di un importante santuario dedicato a Demetra in questo sito fuori dalle mura. Successivamente nella metà del IV secolo a.C. l'area viene inserita entro il nuovo circuito delle mura cittadine e viene occupata da edilizia privata fino al periodo romano. I resti murari individuano le fondazioni di strutture murarie in ciottoli il cui alzato in mattone crudo, è ormai perduto. Le strutture corrispondono ad edifici sorti nel santuario tra il V ed il IV secolo a.C. e agli edifici residenziale costruiti sullo stesso sito dopo l'abbandono del santuario in età ellenistica e romana (III - II secolo a.C.) Agli inizi dello scavo iniziato alla fine del XIX secolo è stato rinvenuto un tratto del temenos, il muro di cinta dell'area sacra. Dalle numerose decorazioni architettoniche rinvenute nello scavo è ipotizzare la presenza, non solo di un tempio di notevoli dimensioni, ma anche di una serie di strutture annesse e di un tempietto con cella e pronao della metà del VI secolo a.C. Durante i numerosi scavi, è stato recuperato molto materiale tra cui un frammento di fregio architettonico in terracotta policroma, detta "lastra Griso-Laboccetta" databile all'ultimo quarto del VI secolo a.C., in cui sono ritratte due figure femminili danzanti.
Fonte web: Wikipedia