Castello Aragonese
La costruzione di un vero e proprio castello, avvenne durante il lungo regno di Federico II di Svevia. Questo primo castello, rimase in piedi fino a dopo il terremoto del 1908. La struttura era a pianta quadrata, con quattro torri angolari anch'esse di forma quadrata. Quando la città cominciò a soffrire per colpa delle periodiche incursioni da parte dei pirati turchi, per ovviare a questo problema, si realizzarono due grosse torri verso Sud. Per la costruzione di queste ultime, si utilizzarono tutte le tecniche più "innovative" disponibili al momento. La novità consisteva nell'inglobare alla muratura crimi di cavallo, con il fine di rendere la struttura più leggera ed elastica.
Durante il Risorgimento, il castello divenne prigione politica e luogo di esecuzioni capitali per i ribelli. L'odio dei reggini verso quella che percepivano come la "casa dei dominatori" fece si che, all'indomani della proclamazione dello Stato Italiano unitario, il popolo inneggiasse a gran voce alla distruzione completa della fortezza.
Tali proteste fecero si che la parte più antica del castello sia stata deliberatamente distrutta.
Fonte bibliografica: D. Castrizio, M. R. Fascì, R. G. Laganà , Reggio città d'Arte, Reggio Calabria, 2006.
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